Costerà circa 5 mila euro l’anno e serve per aumentare gli anni di anzianità contributiva
Il “riscatto” del periodo di laurea permette di far confluire gli anni di studio svolti dal lavoratore nel calcolo della futura pensione INPS.
I titoli di studio riscattabili ai fini previdenziali sono:
• diploma universitario (corso di laurea da due a tre anni);
• diplomi di laurea di durata compresa tra quattro a sei anni;
• diplomi di specializzazione post lauream e/o conseguiti al termine di un corso di durata non inferiore a due anni;
• dottorato di ricerca;
• laurea triennale e laurea specialistica (titoli introdotti dal decreto n. 509 del 3 novembre 1999);
• corso propedeutico alla laurea, di durata biennale;
• titoli di studio rilasciati dagli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale a decorrere dall’anno accademico 2005/2006.
È possibile anche riscattare la laurea e i diplomi di specializzazione post lauream conseguiti all’estero purché abbiano valore legale in Italia. Non si possono invece riscattare gli anni fuori corso e gli anni di università in cui si è lavorato con un contratto stabile.
Riscatto di laurea agevolato per gli under 45
Il decreto legge “Reddito di cittadinanza e Quota 100” prevede la possibilità di riscattare gli anni di studio per il conseguimento della laurea in forma agevolata per i laureati under 45 che abbiano iniziato a lavorare dal 1996. L’anno in questione segna il passaggio al regime interamente contributivo secondo cui l’importo della pensione viene determinato esclusivamente dalla somma dei contributi accumulati durante la vita lavorativa.
Il riscatto costerà per tutti una quota fissa di 5.241,30 euro l’anno, con la possibilità di detrarre fiscalmente il 50% dell’importo per un numero di anni non superiore alla durata legale del corso di studi.
Va sottolineato che questo tipo di riscatto non aumenta l’importo dell’assegno pensionistico ma è valido solo per raggiungere il requisito contributivo e non è applicabile per la nuova pensione anticipata “Quota 100”.